Intervista a Carlo Camerucci: la moda e il futuro di Valentina C.

Carlo vive la moda da oltre 40 anni: passione, spirito d’innovazione e cambiamento.

Cos’è la moda oggi?

La moda è tutto quello che viviamo: un modello estetico che vale nella forma e nello stile. Un modo di esprimersi unico, per cercare di distinguersi. Carlo afferma: “Ognuno è libero di vestirsi come meglio crede e la moda vorrà imporre il proprio modo di vestirsi”.

Quando hai cominciato a interessarti di moda?

Nel 1979, perché mi piacevano molto le cravatte. Dal 1980, sono riuscito, grazie all’aiuto di mio papa, che aveva, imparato il mestiere nelle più prestigiose tessiture di Como, e vissuto la moda, ad avviare la mia prima attività con la Camerucci S.r.l. In Camerucci, disegnavamo le cravatte, diversificandole dal classico gusto regimental, con diverse combinazioni di colori. Non tengo a precisare, dopo immense soddisfazioni, quale dispiacere nel vedere l’interminabile calo fino alla fine dell’uso della cravatta.

Cos’è successo dopo il calo dell’uso delle cravatte?

In Camerucci volevamo sempre respirare aria di novità, ci piaceva cambiare e azzardare sulle nuove frontiere. La moda vede innovazione e costanza come carte che giocano un ruolo fondamentale per il successo. Siamo riusciti a sopperire al drastico calo delle cravatte, con le nostre famose sciarpe ricamate e dipinte a mano, oltre che con gilet e altri capi d’abbigliamento sartoriali.

Cos’è la moda di ieri, cosa cambia da quella di oggi?

La moda era una moda più schematica dove l’interesse individuale riusciva meno ad essere soddisfatto, e ricercato. Oggi è tutto in costante cambiamento, non ci sono regole precise tutto va troppo veloce. I canali social sono un pozzo di creatività ed ispirazione per i nuovi giovani, che riescono a trovare ispirazione per un proprio stile. Unico.

Avevi parlato di tuo papa, ti ha aiutato e sostenuto lungo il percorso in camerucci?

Di sicuro senza di lui non sarebbe potuta nascere la Camerucci. A livello pratico, nell’organizzazione del primo laboratorio di cravatte dove mio papa ha studiato il taglio e la confezione dei prodotti. Il suo contributo è stato davvero molto importante. Io all’inizio ero un magazziniere, guardavo il lavoro e davo una mano, ma sicuramente senza il suo polso e la sua passione per le cravatte appunto, non avremmo potuto fare strada.

Come descriveresti il tuo brand, e quale messaggio vuoi dare con le tue creazioni?

Valentina C è una linea dedicata a donne e uomini tra i trenta e i cinquant’anni che hanno voglia di indossare una sciarpa colorata, diversa. Unica nel suo genere. Un utente che abbraci l’interesse per la moda, ed il fascino di accessori particolari, briosi. Eleganti, ed appunto unici. Non è sicuramente un prodotto che puo piacere a tutti, questo lo comprendiamo, ma è esattemente nella sua unicità che sta il prestigio delle sciarpe Valentina C. Una bellezza dove riecheggia sapore d’india e di vita in ogni capo.

Cosa puoi anticiparci dei tuoi progetti lavorativi futuri?

Ci saranno novità. Avremo intenzione di allargare la gamma prodotti. Abbiamo già molto in mente per la prossima stagione estiva.

Cos’è cambiato in 40 anni di lavoro, cosa è cambiato rispetto al passato?

Il commercio è diventato molto più difficile. I negozi multibrand, boutique che ad oggi sono i nostri potenziali clienti stanno scomparendo e lasciando posto ai negozi monomarca e alle vendite online. È difficile prevedere quello che capiterà in futuro, ma una cosa è certa: solamente cercando di essere innovativi, una piccola azienda, come la nostra, potrà sopravvivere al difficile momento che stiamo attraversando.

Cosa ha cambiato l’online?

L’online non c’era…ha portato via una grande fetta di mercato in un momento in cui i consumi sono calati per la crisi che sta attraversando tutta l’Europa.  Anche se non si può non tenere conto che il mercato web sarà il futuro, se non lo è già.