La seta indiana: la qualità della seta d’Oriente negli indumenti tipici dell’India

La seta indiana: la qualità della seta d'Oriente negli indumenti tipici dell'India

La seta indiana, l’oro d’Oriente

La seta indiana è uno dei tessuti più apprezzati al mondo. La storia di questo tessuto è antichissima. Nonostante la lavorazione della seta si praticasse in Cina sin dal 3000 a.C., la nascita della bachicoltura si deve all’imperatrice cinese Xi Ling Shi. Inizialmente le vesti di seta erano riservate agli imperatori cinesi, ma presto entrarono a far parte del guardaroba della classe sociale più ricca. In poco tempo la seta divenne un vero e proprio bene di lusso, simbolo di benessere grazie alla sua bellezza e leggerezza. La richiesta sempre più ingente di capi in seta rese questa fibra una delle merci più importanti per il commercio internazionale tanto da raggiungere l’industrializzazione della sua produzione. Lo sforzo degli imperatori cinesi di mantenete segreta la pratica della sericoltura fu vano. Infatti, gli allevatori cinesi cominciarono a spostarsi in tutto l’Oriente, in particolare tra Corea, Giappone e India. Grazie alla Via della seta, il prezioso tessuto arriva in Europa. Nonostante l’Impero Romano conoscesse e apprezzasse la seta, la sericoltura iniziò intorno al 550 con l’Impero Bizantino. Alcune leggende narrano di alcuni monaci agli ordini dell’Imperatore Giustiniano che nascosero le uova dei bachi da seta nei cavi di alcune canne portandole così per la prima volta a Costantinopoli. Molti sono i tessuti che si ricavano dalla seta: taffetà, georgette, chiffon, organza, raso, lampasso, broccatello, velluto, damasco, broccato, crêpe, filaticcio ed ermisino. Ancora oggi la seta indiana è utilizzata per realizzare gli indumenti tipici del Paese. Il capo femminile più diffuso è il sari, una lunga fascia di tessuto che termina con un lembo decorato. Può essere di cotone, sintetico, di seta o di broccato. Inoltre può presentare stampe floreali, disegni geometrici o essere a tinta unita o ricamati a mano. Nella regione del Bengala sono diffusi i sari trasparenti e leggeri, ma ne esistono anche di pesanti. Solitamente il sari viene indossato con il choli, un corpetto aderente a maniche corte, e un sottogonna di cotone inamidato per fissare le tradizionali sette pieghe con una pratica spilla da balia. Il sari varia a seconda delle disponibilità economiche. Gli uomini, invece, sono soliti indossare una camicia di tela leggera sopra i pantaloni o sul dhoti, un telo di cotone che viene fatto passare tra le gambe per poi avvolgerli intorno ai fianchi. I turbanti variano secondo le diverse tradizioni. Dunque, la seta indiana continua ad essere utilizzata per realizzare le elegantissime tuniche e gli altri indumenti della tradizione e della cultura dell’India. (Foto tratta da https://giorgiaboitano.com/)